Guarda alla rincorsa a Jannik Sinner con rinnovato ottimismo, Carlos Alcaraz, a cui la vittoria al Masters 1000 di Montecarlo ha fatto dimenticare l'avvio di stagione assai deludente.

Una falsa partenza legata, per ammissione dello stesso spagnolo, alla pressione eccessiva per il "dover" approfittare della squalifica di 3 mesi dell'altoatesino, suo rivale diretto per l'egemonia del circuito Atp. Ma nella testa del fenomeno di Murcia c'è anche qualcos'altro: una battaglia che lo avvicina a quella di Nole Djokovic e del suo nuovo sindacato dei tennisti.

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In gara ora a Barcellona, Alcaraz, numero 2 del ranking mondiale, dalle pagine del quotidiano spagnolo Marca ha scritto all'ITF e agli organizzatori delle prove dello Slam per avere premi maggiori. Non è solo "vil denaro", perché spesso la partecipazione a uno Slam condiziona preparazione e calendario obbligando i tennisti a fare sacrifici, anche economici. Si aprono però ora nuove finestre di scontro tra gli stessi giocatori.

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L'ITF infatti, per venire incontro alle richieste dei protagonisti, ha alzato i premi di partecipazione ai classificati fino all'80esimo posto del ranking. I primi 20 tennisti della classifica mondiale ora pretendono di vedere crescere anche i loro introiti. "Le percentuali devono essere eque. Se mettiamo in scena uno spettacolo affinché i tifosi possano divertirsi e pagare per vederci, allora la percentuale deve essere vicina a quella che meritiamo".

"Il tennis - ha proseguito - è uno sport ben pagato, ma le percentuali devono essere eque. C'è una percentuale che può essere aumentata per i giocatori". Insomma, nuove fratture in vista all'interno del sindacato Atp.

Lilac Alcaraz stays winning @carlosalcaraz sees off Djere 6-2 6-4 to reach the quarter-finals in Barcelona!#BCNOpenBS pic.twitter.com/V2RkyDJ0VF
— Tennis TV (@TennisTV) April 17, 2025

rocco csasalino

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